Surf, fotografia e avventure in famiglia: il viaggio di Marta da Biarritz come mamma surfista
Un progetto di Bianca&Noè per Scimparello Magazine.
Nel cuore di ogni onda si nasconde una storia che aspetta di essere raccontata. Marta, una mamma dall’anima aperta e dal cuore sconfinato, ha seguito quel filo sottile che la lega all’acqua, trasferendosi a Biarritz con il suo compagno 11 anni fa. Qui, in questo luogo incantevole, quattro anni fa è nato il loro figlio Leonardo, trasformando per sempre le loro vite. Per Marta, il surf e la fotografia non sono solo passioni, ma l’essenza stessa che riempie le sue giornate di significato.

Photographer: @kris.tinaklinger
All’alba, mentre i raggi dorati del sole scintillano sull’acqua e le onde intonano il loro canto senza tempo, Marta trova il suo santuario. Ogni scatto della sua macchina fotografica cattura un attimo fugace, un frammento di bellezza riflesso nell’immensità dell’oceano. In questo angolo di paradiso, vita e sogni si intrecciano, dando vita a un racconto infinito di amore e meraviglia.

Leo wears Bianca&Noe' "Find the wave" Fall/Winter Collection 024.
Photographer: @surfragette for @surfragette_studio
Come e dove è nata la tua passione per il surf?
Il mio amore per il surf è nato nel 2010, durante un viaggio in Marocco. Crescendo a Torino, vicino alle montagne, non sono mai stata particolarmente legata all’acqua. Da bambina sciavo e, più tardi, ho passato molti anni a fare snowboard—l’acqua non è mai stato davvero il mio elemento! Tuttavia, durante un soggiorno di un mese in un villaggio remoto nel sud del Marocco, qualcosa è cambiato. Mi sono "ritrovata", ho provato a surfare e, dopo settimane passate tra la schiuma delle onde, finalmente ho preso la mia prima "vera" onda. Tornata in Italia, ho scoperto che si poteva surfare anche nel Mediterraneo e da allora non ho più smesso!

Photographer: @surfragette for @surfragette_studio
Perché avete deciso di trasferirvi a Biarritz 11 anni fa?
Tredici anni fa, mentre surfavo, ho incontrato Andrea, che è ancora oggi il mio compagno. Dopo diversi viaggi nei Paesi Baschi, nel 2013 abbiamo deciso di trasferirci a Biarritz, inizialmente solo per pochi mesi. Volevamo immergerci completamente nella nostra passione per il surf, e ci siamo riusciti, vivendo proprio di fronte alla spiaggia di Côte des Basques, con il suono delle onde fuori dalla finestra. Ora, 11 anni dopo, con un figlio di 4 anni nato qui e un altro in arrivo, ci stiamo preparando a tornare in Italia per ritrovare le nostre radici.
Photographer: @surfragette for @surfragette_studio;
Com’è la tua vita in questo luogo, una delle patrie del surf?
La vita a Biarritz è calma e rilassata. Siamo costantemente immersi nella natura, con la spiaggia proprio davanti a casa. Nostro figlio spesso va a dormire con la sabbia nel letto, portata dentro dopo aver giocato fuori, e conosce perfettamente il ritmo delle maree!
Purtroppo, la città è diventata molto costosa. Il turismo di lusso è cresciuto enormemente e, dopo la pandemia di Covid, il numero di lavoratori da remoto è esploso. Questo ha fatto aumentare il costo della vita e sovraffollato gli spot di surf, rendendo sempre più difficile e spesso pericoloso praticare questo sport.
È un peccato, perché Biarritz è una città meravigliosa, ma viverci sta diventando sempre più complicato. Questa è la realtà di molte destinazioni turistiche che, negli anni, sono diventate sempre più ambite. Ed è anche uno dei motivi per cui abbiamo deciso di tornare in Italia.
Pic 1, Photographer: @surfragette for @surfragette_studio;
Pic 2: Photographer: @kris.tinaklinger
Leo wears Bianca&Noe' "Find the wave" Fall/Winter Collection 024.
Photographer: @surfragette and @surfragette_studio
Hai già introdotto il piccolo Leo a questa meravigliosa disciplina del surf?
Certo! Quando aveva circa 4 o 5 mesi, l’ho messo per la prima volta su una tavola da surf nell’oceano (ovviamente senza onde 😜). Gli piaceva leccare il sale dalla tavola! Con il tempo, io e il mio compagno abbiamo iniziato a portarlo con noi per fargli prendere le sue prime onde di schiuma.
Quando ha compiuto 3 anni, però, qualcosa è cambiato. Probabilmente ha iniziato a sviluppare un senso di paura che prima non aveva, e per un’intera estate (lo scorso anno) non ha più voluto surfare. Non lo abbiamo forzato, ma gli abbiamo preso un bodyboard, che lo ha aiutato a sentirsi di nuovo a suo agio con l’oceano e a giocare tra le onde.
Quest’anno, invece, è lui a chiedere di venire a surfare con mamma e papà! Adesso cavalca la schiuma con me e, quando le onde sono piccole, esce in lineup con il papà. A volte basta solo avere pazienza—mai forzare i bambini a surfare se non vogliono, e fare in modo che resti sempre un gioco divertente e piacevole (lo stesso vale anche per gli adulti!).
Photographer: @kris.tinaklinger