Mamma, stilista, artista, ceramista: Francesca con i suoi bambini dalla bella Sicilia
Vogliamo farvi conoscere una piccola perla della Sicilia al confine tra le province di Messina e di Palermo, un angolo di mondo dove la vita scorre tranquilla e dove Francesca, beneventana di nascita, ha deciso di trasferirsi per amore nove anni fa: Santo Stefano di Camastra, conosciuta come“la città della ceramica”.
E’ bello ritrovarsi tra viuzze colme di botteghe dove si lavora la ceramica, dove arte e tradizione avvolgono le piazze, i cortili, le fontane. L’arredo urbano è così ricoperto da mattonelle maiolicate che conferiscono a questo particolare borgo siciliano una cornice unica e magica.
In questo piccolo angolo della Sicilia vive Francesca con suo marito Salvatore e i loro due bellissimi bambini: Sirio (4 anni) e Noah (9 mesi).
Raccontaci di te Francesca, come vivi le tue giornate con i tuoi bambini in questo piccolo borgo siciliano?
Io e i miei bambini viviamo in un angolo di paradiso, le nostre giornate sono sempre irradiate dal sole. Il clima della Sicilia è caldo e mite, lo adoro e amo crescere qui i miei figli.
Santo Stefano di Camastra è una piccola bomboniera, dove mare, sole e arte gli fanno da sfondo. Nella vita ci poniamo degli obiettivi da raggiungere, il mio è crescere i miei figli con responsabilità, donando loro il tempo giusto e l’amore che ogni mamma ha, senza fargli mancare il piacere di vivere in un posto incantato come questo borgo siciliano.
Qui la vita scorre con naturalezza, semplicità ed il mio corpo e la mia anima ne risentono beneficamente. In questo incanto, mi viene facile curare il mio corpo e quello dei miei bambini svolgendo attività fisica, mangiando sano e leggendo molto. Tutto ciò che faccio mi diverte, questo è il mio segreto, anche se, tante volte avendo due bambini piccoli da crescere è stancante.
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Sirio indossa la camicia in puro lino con collo alla coreana "Peregrina" |
A cosa di questo luogo non rinunceresti?
La mia risposta a questa domanda può sembrare banale, scontata, ma è la verità…non potrei mai rinunciare al mare e a tutte le sue sfumature. Svegliarsi al mattino e guardarlo dal balcone è uno dei piaceri più grandi della vita. Il mare riesce a trasmettermi pace, quiete, ispirazione, gioia, allegria e tante mille emozioni, le quali mi danno carica, energia, stimolo per idee sempre nuove che, utilizzo nella mia arte. Amo creare, disegnare, arredare, assemblare, costruire…il rumore del mare mi da concentrazione, mi aiuta a pensare ad un progetto che poi disegno e realizzo (arredo per la casa, un capo d’abbigliamento, un giocattolo per i miei bambini ecc…), amo fare tutto ciò utilizzando tutti i materiali reperibili in questo incantevole borgo e anche quelli che ci offre il territorio su scala nazionale. Sono felice e questo mi permette di realizzare i miei obiettivi.
Noah indossa un'edizione speciale in puro lino ecrù della tutina "Thyme"
Sei appassionata d’arte, come trasmetti questa passione ai tuoi bambini?
Amo l’arte fin da piccola, sono sempre stata creativa. Nei racconti di mia madre, vien sempre fuori questa mia capacità di creare cose nuove; infatti, mi dice che, quando non mi sentiva per più di mezz’ora, ero nella mia stanza a realizzare qualcosa. L‘arte con i suoi colori, le sue forme e le sue sfaccettature mi ha permesso di diventare la persona che sono oggi e cercherò di trasmettere tutto questo ai miei bambini, senza sforzarli mai, per non ottenere l’effetto contrario. In ogni mio progetto li rendo partecipi (almeno il più grande), per stimolarli, appassionarli e avvicinarli a questo mondo bellissimo, ricco di emozioni e soddisfazioni. Ora sono troppo piccoli per capire che l’arte è in un tramonto, in un fiore, in un cielo stellato, nelle sfumature del mare, ma farò tutto ciò che è in mio potere per trasmettere loro questa mia passione, affinché possano praticarla in futuro.
Sirio indossa "Peregrina" camicia con collo alla coreana e pantaloni "Rue"
Sirio mangia i gelsi, tipici frutti siciliani.
Grazie all'artista Nicola Mirenda per averci ospitati nel suo Atelier. Nicola Mirenda è un riferimento per il mondo della ceramica siciliana. Conosciuto soprattutto per aver stravolto le tradizionali "teste di moro" dando loro caratteristiche differenti e originali. Alcune sue opere sono state esposte a Milano da Alessandro Borghese all'interno della rassegna "La ricetta dell'universalismo".
Dedica di Pirandello a Santo Stefano di Camastra:
"Lo Zirafa, che ne aveva un bel giro nel suo podere delle Quote a Primosole, prevedendo che le cinque giare vecchie di coccio smaltato che aveva in cantina non sarebbero bastate a contener tutto l’olio della nuova raccolta, ne aveva ordinata a tempo una sesta più capace a Santo Stefano di Camastra, dove si fabbricavano: alta a petto d’uomo, bella panciuta e maestosa, che fosse delle altre cinque la badessa. Neanche a dirlo, aveva litigato anche col fornaciajo di là per questa giara. E con chi non l’attaccava Don Lollò Zirafa?"